La complessa situazione dei codici EAN e UPC su Amazon e l’adeguamento necessario per rispettare le regole della piattaforma, l’importanza di fornire soluzioni adeguate per soddisfare i requisiti richiesti. Il nostro disappunto riguardo alle regole di Amazon e al fatto che alcuni prodotti con codici “a prefisso condiviso” vengano ancora pubblicati sulla piattaforma.
È ancora possibile utilizzare codici EAN e UPC con prefissi “condivisi” e non intestati alla propria Azienda per vendere in Amazon?
La risposta purtroppo è un “Ni”!
Con nostro piacere vediamo che alcuni prodotti vengono pubblicati sfruttando codici con “prefissi condivisi” (quelli del nostro Servizio Standard, per capirci), ma è tanto il rammarico per tutti i venditori Amazon che purtroppo non riescono a farlo.
Come si spiega ?
È una domanda che piacerebbe fare ad Amazon!
Da parte nostra, quante lamentele dei nostri Clienti abbiamo ascoltato per via delle nuove disposizioni e le nuove restrizioni in merito alle loro regole di accettazione di prodotti con codici EAN e UPC con “prefissi condivisi”
Un lavoro immane, il nostro ma anche dei Clienti, per adeguarsi a queste nuove regole Amazon e dovendo trovare soluzioni alternative valide. Soluzioni alternative che evitino le quote associative ed i canoni di GS1.
Dal 2013 ad oggi distribuiamo numerazioni attraverso il Servizio Standard, cui si rimanda un approfondimento, che seppur non intestati alla propria Azienda sono in ogni caso validi a livello internazionale, univoci e “legali”.
Dal 2022 abbiamo introdotto anche il nuovo Servizio Codifica per offrire invece codici intestati alla propria Azienda proprio per sopperire a quella necessità di tutte quelle realtà distributive che necessitino di tale requisito.